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Immagine del redattoreClaudio Corsetti

Restyling come new make-up




Tanta resa poca spesa. L’antico detto popolare può trovare riscontro anche nel labirintico e complicato scenario delle ristrutturazioni domestiche, quando l’obiettivo è un maquillage e non uno stravolgimento dell’organismo planimetrico.

Soprattutto a patto di non modificare gli impianti (elettrico e idraulico) che sono solitamente gli argomenti più pesanti dal punto di vista economico. Ci sono quindi molti sistemi per “dare una rinfrescata” alla nostra casa e per donarle una seconda giovinezza, utili soprattutto quando l’immobile non è di proprietà o quando abbiamo deciso di limitare il budget da destinare a questa operazione. E, ovviamente, quando siamo arcistufi di qualcosa, che sia colore arredo, illuminazione.....quindi: RELOOK! Il primo punto da affrontare è l’involucro, ossia il colore. Sappiate che eccetto alcune tinte particolari, come i rossi intensi o i neri, un litro di bianco costa approssimativamente quanto un litro di verde salvia o di grigio tortora o di senape; probabilmente avranno bisogno di una mano o due mani in più (i rossi sono più rognosi degli altri) ma in sostanza scegliere un colore piuttosto che il bianco non sarà mai un problema economico. Una scelta cromatica azzeccata o audace veste subito gli ambienti, trasmette immediatamente un’idea di novità e freschezza, spazza via vecchiume e grigiori e….migliora l’umore. Anche con tinte molto corpose o scure: fate una breve considerazione. Amate i blu profondi? O il grigio grafite? Avete timore di usarli perché “poi mi stanca?” Provate intanto con ingresso o corridoio, sono ambienti di passaggio dove di solito si sosta per pochi istanti al giorno e difficilmente nel breve termine potranno stancarvi.

Stesso discorso per la carta da parati, non è la prima volta che ne parlo spezzando lance in suo favore. Il parato è tornato di gran moda, fa tendenza, dona eleganza, allegria, suggerisce uno stile o un’epoca e può fare da trait-d’union fra l’arredo e l’immobile creando una relazione filologica.

E anche in questo caso, una carta da parati sfacciata ma utilizzata in una zona di passaggio, o come fondale ad una libreria, non si imporrà mai nel decor complessivo ma ne costituirà una brillante appendice, uno sfondo di carattere e un valore aggiunto. Cole&Son, Arlequin, Dedar, Inkiostro bianco, Wall&Decò, Sanderson, Farrow&Ball, Designers Guild…sono essenzialmente aziende straniere e offrono davvero un’infinità di proposte. Se amate la carta da parati sarà difficile resistere alla tentazione. I costi tuttavia possono essere anche elevati. Per i rotoli più pregiati, che sembrano spesso veri e propri quadri, si possono raggiungere anche i 150/200 euro, ma il mercato pullula di soluzioni molto più affrontabili.

Altra faccenda è l’illuminazione. Non avete idea di quanto possa influire questo argomento nella percezione della gradevolezza di un interno….e vi faccio un esempio. Immaginate di entrare in una stanza mediamente ben arredata ma con due tipi di illuminazione. Soluzione A: una plafoniera centrale con un bel neon. Luce fredda, sparata dappertutto in modo uniforme. Soluzione B: qualche lampada da tavolo, una piantana da lettura accanto ad una poltrona, una applique in un angolo. Luce puntiforme dislocata in zone diverse, si creano luci e ombre, l’ambiente diventa più tridimensionale. Riuscite ad immaginare questo doppio scenario?

Per sostituire i vostri corpi illuminanti non è necessario vendersi un rene ma sarà sufficiente sceglierli con cura, puntando alla funzione di ognuno di essi. Eliminiamo il punto luce centrale dai vostri soggiorni, lasciamo solo quello sul tavolo da pranzo e scegliamo più punti luminosi anche diversi tra loro: una piantana da lettura, un lume sul coffee table accanto al divano, un altro lume sul sideboard nella zona pranzo e una sospensione a soffitto sul tavolo. Avere più fonti luminose in uno stesso ambiente ci permette di modulare la luce come preferiamo e creare scenari luminosi differenti a seconda delle situazioni.

Ingressi e corridoio sono gli ambienti della casa votati all’accoglienza e al passaggio, anche qui sarà preferibile e più elegante una illuminazione diversificata: punto luce centrale in ingresso + un piccolo lume su un tavolo mentre in corridoio potreste dare sfogo alla fantasia con applique a parete, magari con paralumi fatti su misura. Ci sono negozi e botteghe che collaborano con “paralumai” e scegliere stoffe o carte da parati per un prodotto “custom” potrebbe essere un’esperienza divertente. Inoltre avrete la certezza di poter sfoggiare un oggetto unico.

Considerate inoltre che la tendenza degli ultimi anni boccia senza mezze misure il composée, ossia il coordinamento di tessuti e fantasie. Il mood è contaminazione, ricercata casualità, scoordinato studiato, fantasie diverse e accostamenti cromatici insoliti. Anche e soprattutto per imbottiti e complementi, come i cuscini del divano. Forme e proporzioni differenti, geometrie abbinate a fiorati senza vergogna per rendere nuovamente interessante un divano ormai un po’ agée, che è poi l’elemento di arredo forse più ingombrante di tutta la zona living e quindi il più presente e visibile.

Un capitolo di spesa che invece richiede un certo impegno è l’eventuale sostituzione di porte e battiscopa…e perché dovreste cambiare le porte e perché mai poi il battiscopa?

Sono spesso due argomenti che spaventano, sia per la spesa che per gli interventi che necessitano ma che, facendo come dire parte della struttura “immobile” della casa, donano ricchezza o se preferite, aumentano il grado di finitura percepito. A meno di non averle in legno di grande pregio, le porte bianche sono luminose e fanno da contorno all’eventuale parete colorata e insieme al battiscopa (bianco, sempre) ne chiudono elegantemente il perimetro. Da anni uso quelle di Flessya, nelle versioni laccate a due o più riquadri, il costo è il medesimo e il rapporto prezzo-qualità molto buono. La sostituzione delle porte non è un intervento traumatico: si rimuovono anta, mostre, telaio e rimane il controtelaio agganciato alla parete. Sarà necessario, e più sicuro, un sopralluogo del venditore per stabilire le misure esatte e i sensi di apertura di ogni anta.

Ed ora vi stupirò…..il bagno è ingrigito dal passare degli anni? Quelle oscene mattonelle meriterebbero di essere frullate dalla finestra e non volete impegnarvi in onerosi interventi di sostituzione? La parola magica esiste ed è –resina-. Garantisco, i risultati sono eccellenti, sarà sufficiente decidere se prima passare una mano di rasante sulle piastrelle per riempire le fughe (ottenendo quindi superfici omogenee) o limitarsi a scegliere il colore da passarci sopra. In questo secondo caso la tessitura del rivestimento rimarrà visibile ma sarà tutto in tinta. Di solito i prodotti migliori sono bi-componenti, sono adatti a pareti e anche al pavimento, necessitano di un aggrappante (prima della loro applicazione) per garantirne la buona riuscita e vanno stesi con un rullo piccolo a peli corti. Attenzione al bi-componente: va miscelato solo il quantitativo necessario per la prima mano e va utilizzato entro poche ore, poi il colore si altera. Per la seconda mano il prodotto va nuovamente miscelato (il rimanente) sempre secondo le proporzioni indicate dal produttore. Per stare ancora più tranquilli circa la tenuta all’acqua, si può passare un protettivo finale, satinato opaco o lucido.

Infine, lasciatevi andare all’acquisto di qualcosa di insolito, di pazzo forse, che sia una poltrona o una piccola consolle, il tessuto per una tenda o piuttosto un tappeto: il mercato offre ormai infinite possibilità sia on-line che presso show room dedicati, per non parlare dei vari mercati di usato. L’oggetto giusto sta sempre da qualche parte, basta cercare con curiosità e costanza.


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